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Il bambino che disegnava le ombre

Gli studenti delle classi 1AE, 1C, 2AL e 2AU, dopo aver letto il romanzo “Il bambino che disegnava le ombre”, hanno incontrato la scrittrice Oriana Ramunno e le hanno consegnato gli elaborati relativi al suo romanzo.

Ecco il loro resoconto.

 

Mercoledì 12 febbraio abbiamo avuto l’opportunità di avere un incontro diretto con la scrittrice Oriana Ramunno, che si è sin da subito mostrata disponibile a cercare un confronto autentico con noi studenti.

Nella prima parte dell’incontro Oriana si è presentata, illustrando il suo percorso da scrittrice e rivelando l’origine del suo libro e gli studi che lo hanno accompagnato.

Il suo romanzo ha origine da un episodio familiare significativo: lo zio, infatti, le ha raccontato di essere stato a stretto contatto con le atrocità che avvenivano nei campi di concentramento.

Nascono dunque da quei racconti la curiosità e la voglia dell’autrice di andare più a fondo, suscitando così in lei il desiderio e l’esigenza di analizzare al meglio quel periodo storico, per riportare alla luce le sue crudeltà e per contribuire a mantenere viva la memoria, affinchè simili orrori non vengano più ripetuti.

Tali sentimenti hanno contribuito alla realizzazione de “Il bambino che disegnava le ombre”, un giallo ambientato ad Auschwitz.

Oriana ha inoltre spiegato che l’idea del genere giallo è nata in un periodo in cui stava partecipando a diversi contest di questo genere. Ciò che ha spinto ulteriormente l’autrice a realizzare lo scritto è stata la possibilità di poter introdurre nella trama un intrigo alquanto paradossale: la morte di un solo tedesco, la cui vita era ritenuta essenziale, all’interno di un contesto storico in cui migliaia di persone, ritenute invece “subumane”, morivano ogni giorno. Vengono messe perciò a confronto due prospettive della stessa realtà, mostrando così quanto la visione distorta del valore delle loro vite fosse un riflesso delle convinzioni di quel periodo storico. La scrittrice evidenzia come le loro esistenze, pur condividendo alcuni tratti comuni, fossero profondamente diverse e segnate da profonde disuguaglianze di opportunità, diritti e trattamento.

Successivamente gli studenti hanno posto domande riguardanti il libro e le esperienze personali dell’autrice, focalizzandosi su temi inerenti eventuali difficoltà nella stesura e su ipotetici progetti futuri.

Infine, è stato chiesto ad Oriana di esprimere il suo parere riguardo alla possibilità di un conflitto futuro e se ritenesse che le dinamiche globali possano portare ad una nuova guerra con conseguenze simili.

Abbiamo consegnato all’autrice i nostri companion books, quadernini in cui, su richiesta delle prof., ogni pagina prevedeva una consegna da rispettare, utile a farci riflettere sul significato che abbiamo colto dalla lettura del romanzo. 

Nella prima pagina del quadernino abbiamo creato un titolo alternativo per questa storia, per esprimere in poche parole di che cosa parlasse davvero questo libro secondo il nostro punto di visto. 

Abbiamo dedicato la seconda pagina ad una copertina alternativa con un disegno e una breve citazione significativa per ciascuno di noi, tratta dal testo. Nel disegno doveva essere presente almeno un elemento realistico o simbolico della storia e nella pagina successiva dovevamo giustificare le nostre scelte. 

Nella terza e quarta pagina abbiamo scritto due dediche: una personale e l’altra all’autrice, quest’ultima usata principalmente per sottolineare quanto questa lettura sia stata significativa per noi. 

La quinta pagina è stata riempita con un grafico che rappresenta l’andamento della trama in cui abbiamo evidenziato i momenti salienti della storia. 

Nella pagina seguente abbiamo approfondito la vita dell’investigatore Hugo Fisher, abbiamo descritto tutte le situazioni terribili che ha è stato costretto a vedere e qual è stata la sua reazione.

Inoltre nella sesta pagina abbiamo parlato degli elementi simbolici che contraddistinguono questa storia e costituiscono aspetti importanti della storia. E’ stato possibile distinguere diversi temi all’interno del romanzo che ci hanno offerto vari spunti di riflessione. Successivamente ci è stato richiesto di creare collegamenti con l’attualità o con altri libri o film. 

L’ultima pagina di scrittura creativa, quella più originale, ha richiesto una produzione personale libera in cui abbiamo potuto inventare un nostro finale, dato che il libro non ne possiede uno vero e proprio, oppure immedesimarci in un personaggio, scrivere una lettera, ecc..

Questo lavoro è stato oggetto di valutazione, ma soprattutto ha aiutato tutti coloro che lo hanno realizzato a rileggere alcune parti importanti del romanzo e a capirne meglio e a pieno il significato. 

Inoltre l’incontro Oriana Ramunno è stato molto interessante e fonte di ispirazione per comprendere meglio la storia, aiutandoci a scoprire aspetti nuovi del carattere dell’autrice e del processo di elaborazione del suo libro.

Maya, Greta, Benedetta e Alessia

Allegati

1_Companion book integrale

2_Copertina 1

3_Copertina 2

4_Copertina 3

5_Copertina 4

6_Citazione

7_Dedica

8_Grafico della trama

9_Tutto in una pagina 1

10_Tutto in una pagina 2

12_Tutto in una pagina 3

13_Tutto in una pagina 4

Il bambino che disegnava le ombre
Incontro Oriana Ramunno Incontro Oriana Ramunno Incontro Oriana Ramunno Incontro Oriana Ramunno