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Inviati speciali - 3AE
Gli studenti della classe 3AE dell’a.s. 2018-19 sono stati “inviati speciali” in attività di peer education, affiancando e sostenendo nello svolgimento dei compiti a casa gruppi di bambini della scuola primaria.
L’esperienza è piaciuta molto ai ragazzi, anche perché è stata arricchita da percorsi laboratoriali. Nella parte finale del progetto, infatti, si sono cimentati in attività di pubblicità del percorso svolto: alcuni di loro hanno realizzato un video, altri si sono preoccupati della predisposizione grafica di un volantino e di una brochure, altri ancora si sono messi alla prova nell’organizzazione della festa finale che si è svolta nel parco della sede del quartiere di San Lazzaro di Savena.
Nella brochure ogni studente ha narrato la sua esperienza; esemplificativo è il racconto di Alice che, durante la festa che è stata organizzata alla fine del progetto, è stata premiata per l’elaborato svolto.
Nonostante io abbia due sorelle più piccole di me di cinque e dieci anni, l’esperienza che ho vissuto con il gruppo di aiuto compiti presso la scuola primaria “Manzolini” è stata qualcosa di completamente nuovo. Ho percepito sulla mia pelle tutta la fiducia che questi bambini riponevano in me in quanto “ragazza più grande”, e ciò mi ha fatto tornare in mente la visione del mondo che avevo otto anni fa, quando il mio obiettivo era diventare sedicenne il più presto possibile: non so perché miravo proprio a quell’età, probabilmente mi piaceva il numero 16 e l’idea che la piccola (e ignara) me si era fatta di una possibile sosia adolescente. Ma tornando alla mia ormai “routine” del venerdì pomeriggio, posso assicurarvi che ogni volta era un’emozione nuova. Ho imparato a cogliere i lati caratteriali che differenziano ogni bimbo che ho conosciuto, approcciandomi a lui in base a come credevo di renderlo più produttivo e stimolarlo a scoprire non solo le tabelline o le coniugazioni verbali, ma il mondo che lo circonda nei suoi aspetti, possibilmente, positivi.
Tante volte la bimba che seguo è venuta da me a raccontarmi le cose che le succedevano in classe, con le amiche… Da questi racconti traspare l’emozione del “sentirsi grandi” per le prime volte, la pesantezza di problemi che a noi sembrano una goccia nel mare della frenesia di tutti i giorni, ma per loro sono un oceano: spesso noi, figure “adulte”, siamo il loro salvagente nonché fonte di consigli che ai loro occhi sono decisamente innovativi e illuminanti.
Tutto questo mi ha insegnato a cogliere i vari punti di vista che ognuno ha, e che, oltre al problema che per loro è “un oceano”, i bambini sanno dimostrarci quanto può essere bello un fiore che hanno raccolto in cortile, quanto può essere appagante un panino dopo aver finalmente finito tutti i compiti per lunedì, quanto può essere divertente giocare con gli amici… Anzi, non direi che me lo hanno insegnato, ma me lo hanno fatto rivivere, ricordandomi che a volte anche i grandi hanno bisogno di “vedere il mondo con gli occhi dei bimbi”.
Alice Malaguti