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La 3C e il Museo Marconi


La classe 3C a.s. 2015/2016 è stata ospitata dal Museo Guglielmo Marconi per un progetto di divulgazione scientifica, inserito nell'ambito delle attività di alternanza scuola-lavoro.

Gli studenti, seguiti dalla prof.ssa Pina Di Vito come tutor interno e dalla dott.ssa Barbara Valotti come tutor esterno, hanno realizzato questo blog in cui ciascuno di loro ha potuto documentare con articoli e foto il lavoro svolto quotidianamente.

L'esperienza è documentata anche sul sito della Fondazione Guglielmo Marconi: clicca qui

Caratteristiche dell’Ente che ci ha ospitato (autore: Laura Calzoni)

L’intera classe è stata ospitata dal Museo Guglielmo Marconi per un progetto di divulgazione scientifica, inserito nell'ambito di alternanza scuola-lavoro. Il Museo Guglielmo Marconi ha sede a Villa Griffone a Pontecchio Marconi, residenza elettiva della famiglia Marconi dove il premio Nobel per la fisica, il geniale Guglielmo Marconi, trascorse gran parte della sua vita. Proprio lì fece i suoi primi esperimenti di radiotrasmissione, che lo porteranno a "vincere" l'Atlantico nel 1901. Ora la residenza ospita, appunto, la Fondazione a lui dedicata e un Centro di ricerca ove operano specialisti della Fondazione Ugo Bordoni, dell’Università di Bologna e della stessa FondazioneMarconi. L'associazione che ci ha ospitati promuove ricerche nel campo delle telecomunicazioni e attività didattiche rivolte a persone di tutte le età. Al suo interno è organizzata in tre aree: archivio, visite e web; la mia classe si è dunque divisa in tre gruppi, ai quali sono state affidate le cure di un specifico settore. I tutor Barbara Valotti, Luna Pagani, Mario Giorgi e Renzo Piana ci hanno accolti con estrema gentilezza e si sono subito mostrati disponibili a rispondere a tutte le nostre domande.

Attività svolte e rielaborazione dell’esperienza (autore: Martina Consolini)

L’attività che principalmente ho svolto è stata quella di guida del Museo, ovvero con l’aiuto dei collaboratori esterni, seguivo le visite guidate nel museo. Il mio ruolo consisteva nel gestire gli spostamenti dei visitatori lungo il percorso. Molto spesso al museo venivano in visita scuole di qualunque tipo, le età dei ragazzi erano varie, dalle elementari alle superiori. Tutte le visite guidate iniziavano con un video di presentazione su Marconi, presentato in aula magna, ed in seguito si spostavano al piano superiore, dove vi era la stanza si Guglielmo Marconi. La visita si concludeva al pian terreno in sale dedicate alla spiegazione scientifica degli apparecchi costruiti dall’inventore. Nelle giornate in cui non mi occupavo delle visite, lavorano in archivio, mettendo in ordine tutte le fotografie, oppure lavoravo con il gruppo web per aiutare a tradurre il sito della Fondazione Marconi in inglese.

Sicuramente una capacità che ho acquisito con questa scuola lavoro è la capacità di relazionarsi con le persone e non avere timore di parlare davanti a molta gente anche di età diverse dalla mia, sia più grandi sia più piccoli. Una aspetto che ho potuto usare sul campo è la conoscenza dell’inglese appunto per tentare di tradurre dei testi che erano pubblicati sul sito. Con questa esperienza ho anche migliorato la capacità di organizzazione, e sono riuscita a capire meglio come funziona il mondo del lavoro.

Attività svolte e rielaborazione dell’esperienza (autore: Laura Calzoni)

Il gruppo "Archivio" si è occupato della schedatura e sistemazione di un set di radio d’epoca, dell’aggiornamento del catalogo della Biblioteca e della sua risistemazione nonché della categorizzazione del patrimonio iconografico del Museo. Per le prime giornate abbiamo quindi compilato moduli di catalogazione, inserendovi quante più informazioni riuscivamo a reperire su radio che erano state donate al museo da un privato. Per farlo, abbiamo dovuto smontarne dei pezzi, pulirle e ispezionarle. Con grande gioia e soddisfazione, siamo addirittura riusciti ad aggiustare una di queste radio d'epoca e a metterla in funzione.

Un lavoro simile è stato fatto anche su nuovi libri, che poi abbiamo sistemato nella biblioteca di Villa Griffone. Infine, abbiamo riordinato e rinominato la “spaventosa” cifra di 4586 fotografie relative al Museo e alla Fondazione Marconi. Come Luna ci ha spiegato dettagliatamente, il nostro compito era quello di controllarle tutte, eliminando le doppie e ricollocandole in un nuovo sistema di cartelle, in modo tale che fosse facile ed immediato trovare la foto desiderata nel momento del bisogno. Non mi sarei mai aspettata che compiti che in apparenza sembrano facili, possano essere in realtà così faticosi e complicati. Come infatti ci è stato spiegato, a chi svolge lavoro d'archivio viene richiesta organizzazione, puntualità, cura e precisione, costanza ed estrema pazienza: ogni mansione, anche la più noiosa, è importante e va eseguita con diligenza. Per svolgere le varie attività, i tutor ci hanno affiancati solo per i primi giorni, poi siamo stati completamente autonomi. Poiché tutti noi studenti abbiamo potuto fare anche esperienza del lavoro portato avanti negli altri gruppi, i ragazzi che sono giunti dalle "visite" e dal "web" sono stati formati direttamente da noi "archivisti". Oltre ai compiti sopra descritti, ho anche assistito alle visite guidate e aiutato con la distribuzione dei questionari di gradimento, al loro termine.

Come detto prima, in archivio, come a scuola,  i compiti che piacciono meno sono tanto importanti quanto quelli più leggeri e piacevoli e vanno portati a termine con uguale regolarità e precisione. Quindi, competenze come pianificazione, perseveranza e lavoro di gruppo acquisite in ambito scolastico si sono rivelate estremamente utili. La collaborazione era all'ordine del giorno: un archivio, che sta alla base dell'organizzazione interna, deve essere funzionale e funzionante. Io, che per mia natura sono amante del controllo, mi sono trovata particolarmente bene in questo ambiente, sia per quanto riguarda la tipologia di mansioni che ho dovuto svolgere, sia per l'autonomia che mi è stata concessa. L'intero gruppo è stato, infatti, in grado di svolgere tutte le attività nei modi e tempi prefissati, senza rinunciare alla creatività e a mettere in pratica idee personali. L'unica difficoltà che abbiamo avuto è stata iniziare al lavoro di archivio gli alunni provenienti da altri gruppi, ostacolo che però si è risolto in pochi giorni con il supporto del tutor esterno e con l'aumentare dell'esperienza.