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La 3BU e la scuola primaria

Gli studenti della classe 3BU a.s. 2016-17, seguiti dal tutor interno prof. Alessandro Treggiari,  sono stati accolti a piccoli gruppi presso scuole elementari del territorio, avendo la possibilità di applicare e verificare in realtà concrete gli apprendimenti acquisiti nel corso di Scienze Umane.

Partendo da una esperienza di osservazione partecipante, inserendosi all'interno delle attività proposte nelle varie classi, gli studenti hanno effettuato attività ludiche e unità di apprendimento, precedentemente concordate con i singoli docenti delle classi.

Hanno anche progettato e svolto alcune semplici lezioni di italiano, matematica, inglese, educazione motoria con grande entusiasmo, consapevoli del fatto che solo mettendosi direttamente alla prova si riesce davvero ad apprendere.

Martina Milici, studentessa della 3BU, racconta così la sua esperienza:

"Quest'anno è stato il primo anno di alternanza scuola-lavoro.

Dal 30 gennaio al 4 febbraio e dal 3 al 5 aprile, mi sono recata presso la scuola elementare "Calamandrei" di Zola Predosa e, proprio come per gli alunni, l'orario di ingresso era alle 8:30 e l'orario di uscita alle 16:30.

Non avevo alcuna idea di cosa mi aspettasse, cosa dovessi fare, con chi avrei dovuto collaborare e con che tipo di bambini mi sarei dovuta rapportare. Siccome era una cosa nuova, avevo molta curiosità e voglia di scoprire il mio compito all'interno di questo ambito lavorativo.

Arrivata  a scuola, sono stata assegnata alla classe 4D, in gruppo con la mia compagna di classe Imane. Sono stata molto contenta di questa scelta, sia perchè mi sono sempre trovata meglio a parlare con i bambini un po' più grandi, sia perchè considero Imane un'ottima amica e collaboratrice. Siamo state accolte con gentilezza ed entusiasmo dai bambini e dalle maestre e, queste ultime, ci hanno assegnato subito vari compiti. Durante le lezioni svolte con la maestra di matematica dovevamo aiutare i bambini, soprattutto quelli che avevano maggiori difficoltà, a fare le operazioni, disegnare e descrivere (specificando il numero di diagonali, angoli e vertici) i poligoni, per calcolarne poi il perimetro. Con la stessa insegnante abbiamo assistito alla lezione di scienze e geografia.

Durante le lezioni svolte con la maestra di italiano, siamo state assegnate a dei gruppi per aiutarli a inventare una storia buffa. Qui ho potuto notare l'immensa fantasia dei bambini e le loro numerose idee che, paragonate alle mie, erano sicuramente maggiori e questo mi ha stupita positivamente nei loro confronti.  Io e Imane aiutavamo i bambini che non avevano svolto i compiti facendoglieli recuperare con un riassunto su quell'argomento.

Per la ricreazione organizzavamo sempre giochi o balli di gruppo per far divertire la classe.

Non mi sarei mai aspettata di riuscire ad instaurare un rapporto bellissimo con ogni bambino, sia per il poco tempo, sia per il mio carattere timido, invece i bambini mi hanno aiutata a farmi conoscere e si sono fatti conoscere molto velocemente. Spesso litigavano tra loro e riuscire a farli andare d'accordo e sentirmi dire che grazie a me e Imane adesso sono una classe più unita, è stata una grandissima soddisfazione. Ho colto in flagrante un bambino a sua insaputa nell'atto di compiere una monelleria ad un altro bambino e, dopo avergli detto che non avrei fatto la spia e dopo averlo invitato a riflettere sul perchè l'avesse fatto, mi ha riempito il cuore di gioia vedere che il bambino aveva rimediato subito al danno ed essere riuscita ad insegnare ad essere leali attraverso questo semplice gesto mi ha resa orgogliosa. Ho scoperto che i bambini, in silenzio, osservano molto e ognuno di loro vuole un po' di attenzioni. Se si passa più tempo con un bambino rispetto ad un altro, ciò agli occhi di un bambino può sembrare una preferenza, ma basta concedere un po' di tempo a ciascuno per entrare nelle loro simpatie e nei loro affetti. Compiacere i bambini facendo la cosa giusta è stato molto bello e vederli contenti ha reso contenta anche me. In cosi' poco tempo mi sono affezionata alla classe e vedere i bambini commossi e dispiaciuti del fatto che ci dovessimo salutare è stato davvero emozionante. Per lavorare con i bambini ci vuole tanta pazienza ma le emozioni e le sensazioni che fanno provare ne valgono la pena.

Questa esperienza mi ha insegnato molto. E' stata utile e completa sia dal punto di vista sociale che lavorativo. Non la dimenticherò mai."

Nel file qui sotto l'intervista ad un'altra studentessa della classe, Imane Bilale. 

Non posso lavorare se non per amore - 3BU.doc